Panoramica sulla privacy
Il sito usa cookies per garantirti la migliore esperienza di navigazione possibile. I cookie sono piccoli file memorizzati sull’hard disk del computer dell’utente tramite il browser. Esistono due macro-categorie di cookie: cookie tecnici e cookie di profilazione. Puoi scegliere le tue preferenze navigando fra le possibilità di scelta a tua disposizione.
Cookies strettamente necessari (Tecnici)
I cookies strettamente necessari dvorebbero essere abilitati così da poter salvare le tue preferenze sui cookies.
Se disabiliti questi cookies (che non raccolgono dati personali), non saremo in grado di salvare le tue preferenze.
Privacy Policy
INFORMATIVA PRIVACY
aggiornata al Reg UE 2016/679
(Regolamento Europeo in materia di protezione dei dati personali)
Acmid-Donna Onlus prende in seria considerazione la privacy dell’utente e si impegna al rispetto della stessa. La presente privacy policy (“Privacy Policy”) descrive le attività di trattamento di dati personali realizzate dal Centro Studi Averroè tramite il sito www.acmid-donna.com e i relativi impegni assunti in tal senso dall’associazione. Acmid-Donna Onlus può trattare i dati personali dell’utente quando questi utilizza i servizi e le funzionalità presenti sul Sito (ricezione email informative o per richiesta partecipazione eventi). Nelle sezioni del Sito in cui sono raccolti i dati personali dell’utente è normalmente pubblicata una specifica informativa ai sensi dell’art. 13 /15 del Reg. UE 2016/679. Ove previsto dal Reg. UE 2016/679 sarà richiesto il consenso dell’utente prima di procedere al trattamento dei suoi dati personali. Se l’utente fornisce dati personali di terzi, deve provvedere affinché la comunicazione dei dati all’associazione Acmid-Donna Onlus e il successivo trattamento per le finalità specificate nell’informativa privacy applicabile sia conforme al Reg. UE 2016/679 e alla normativa applicabile.
Estremi identificativi del titolare, responsabile del trattamento dei dati:
La presidente, Souad Sbai – 06/48913386 – presidente@acmid-donna.com
Tipologia dei dati trattati
La visita e la consultazione del Sito non comportano raccolta e trattamento dei dati personali dell’utente. Potranno essere oggetto di trattamento dati personali volontariamente forniti dall’utente quando questi interagisce con le funzionalità del Sito o chiede di fruire dei servizi offerti sul Sito (ricezione email informative o per richiesta partecipazione eventi). Nel rispetto del Codice Privacy, Acmid-Donna Onlus potrebbe altresì raccogliere i dati personali dell’utente presso terzi nello svolgimento della propria attività (Eventi, Corsi, Seminari).
Cookies e dati di navigazione
Il Sito utilizza “cookie”. Utilizzando il Sito, l’utente acconsente all’utilizzo dei cookie in conformità con questa Privacy Policy. I cookie sono piccoli file memorizzati sull’hard disk del computer dell’utente. Esistono due macro-categorie di cookie: cookie tecnici e cookie di profilazione. I cookie tecnici sono necessari per il corretto funzionamento di un sito web e per permettere la navigazione dell’utente; senza di essi l’utente potrebbe non essere in grado di visualizzare correttamente le pagine oppure di utilizzare alcuni servizi. I cookie di profilazione hanno il compito di creare profili dell’utente al fine di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate dallo stesso durante la navigazione. I cookie possono inoltre essere classificati come:
_ cookie “di sessione”, i quali vengono cancellati immediatamente alla chiusura del browser di navigazione; _ cookie “persistenti”, i quali rimangono all’interno del browser per un determinato periodo di tempo. Sono utilizzati, ad esempio, per riconoscere il dispositivo che si collega ad un sito agevolando le operazioni di autenticazione per l’utente;
_ cookie “propri”, generati e gestiti direttamente dal soggetto gestore del sito web sul quale l’utente sta navigando;
_ cookie “terze parti”, generati e gestiti da soggetti diversi dal gestore del sito web sul quale l’utente sta navigando.
Cookies utilizzati sul sito
Il Sito utilizza le seguenti tipologie di cookie:
Cookie di sessione e persistenti, necessari per consentire la navigazione sul Sito, per finalità di sicurezza interna e di amministrazione del sistema.
Nella seguente tabella viene illustrato un dettaglio dei cookie presenti sul Sito:
COOKIES | TIPOLOGIA | FINALITA’ | PRIVACY POLICY |
www.centroaverroe.org | Propri, di sessione | Garantire il corretto funzionamento del sito |
www.acmid-donna.com/privacypolicy |
Il Sito potrebbe contenere link ad altri siti (c.d. siti terzi). Acmid-Donna Onlus non effettua alcun accesso o controllo su cookie, web beacon e altre tecnologie di tracciamento degli utenti che potrebbero essere utilizzate dai siti terzi cui l’utente può accedere dal Sito; Acmid-Donna Onlus non effettua alcun controllo su contenuti e materiali pubblicati da o ottenuti attraverso siti terzi, né sulle relative modalità di trattamento dei dati personali dell’utente, ed espressamente declina ogni relativa responsabilità per tali eventualità. L’utente è tenuto a verificare la privacy policy dei siti terzi cui accede tramite il Sito e ad informarsi circa le condizioni applicabili al trattamento dei propri dati personali. La presente Privacy Policy si applica solo al Sito come sopra definito.
Come disabilitare i cookie nel browser
Google Chrome: https://support.google.com/chrome/answer/95647?hl=it
Mozilla Firefox: https://support.mozilla.org/it/kb/Attivare%20e%20disattivare%20i%20cookie
Apple Safari: https://support.apple.com/it-it/HT201265
Opera: http://help.opera.com/Windows/10.00/it/cookies.html
Internet Explorer: http://windows.microsoft.com/it-it/internet-explorer/delete-manage-cookies#ie=ie-11
Per saperne di più riguardo ai cookie e come gestire o disabilitare quelli di terze parti visita www.youronlinechoices.com.
Conservazione dei dati personali
I dati personali sono conservati e trattati attraverso sistemi informatici di proprietà dell’associazione Acmid-Donna Onlus; per maggiori dettagli si prega di fare riferimento alla sezione “Ambito di accessibilità dei dati personali” che segue. I dati sono trattati esclusivamente da personale specificamente autorizzato, incluso il personale incaricato di svolgere operazioni di manutenzione straordinaria.
Finalità e metodi trattamenti dati
Acmid-Donna Onlus può trattare i dati personali dell’utente per le seguenti finalità: utilizzo da parte degli utenti di servizi e funzionalità presenti sul Sito, gestione di richieste e segnalazioni da parte dei propri utenti, invio di email per inviti ad eventi, gestione delle candidature pervenute attraverso il sito. I dati personali sono trattati sia in forma cartacea che elettronica ed immessi nel sistema informativo associativo nel pieno rispetto del Reg UE 2016/679, compresi i profili di sicurezza e confidenzialità ed ispirandosi ai principi di correttezza e liceità di trattamento. In conformità al Reg UE 2016/679i dati sono custoditi e conservati per 12 mesi.
Sicurezza e qualità dei dati personali
Acmid-Donna Onlus si impegna a proteggere la sicurezza dei dati personali dell’utente e rispetta le disposizioni in materia di sicurezza previste dalla normativa applicabile al fine di evitare perdite di dati, usi illegittimi o illeciti dei dati e accessi non autorizzati agli stessi, con particolare riferimento al Disciplinare Tecnico in materia di misure minime di sicurezza. Inoltre, i sistemi informativi e i programmi informatici utilizzati da Acmid-Donna Onlus sono configurati in modo da ridurre al minimo l’uso di dati personali e identificativi; tali dati sono trattati solo per il conseguimento delle specifiche finalità di volta in volta perseguite. Acmid-Donna Onlus utilizza molteplici tecnologie avanzate di sicurezza e procedure atte a favorire la protezione dei dati personali degli utenti. L’utente può aiutare Acmid-Donna Onlus ad aggiornare e mantenere corretti i propri dati personali comunicando qualsiasi modifica relativa.
Ambito di comunicazione e di accesso dei dati
I dati personali dell’utente potranno essere comunicati a:
-
tutti i soggetti cui la facoltà di accesso a tali dati è riconosciuta in forza di provvedimenti normativi;
-
ai nostri collaboratori, dipendenti, nell’ambito delle relative mansioni;
-
a tutte quelle persone fisiche e/o giuridiche, pubbliche e/o private quando la comunicazione risulti necessaria o funzionale allo svolgimento della nostra attività e nei modi e per le finalità sopra illustrate;
Natura di conferimento dei dati personali
Il conferimento di alcuni dati personali da parte dell’utente è obbligatorio per consentire alla Società di gestire le comunicazioni, le richieste pervenute dall’utente o per ricontattare l’utente stesso per dar seguito alla sua richiesta. Questo tipo di dati sono contrassegnati dal simbolo asterisco [*] ed in tal caso il conferimento è obbligatorio per consentire alla Società di dar seguito alla richiesta che, in difetto, non potrà essere evasa. Al contrario, la raccolta degli altri dati non contrassegnati dall’asterisco è facoltativa: il mancato conferimento non comporterà alcuna conseguenza per l’utente.
Diritti dell’interessato
12.1 Art. 15 (diritto di accesso) , 16 (diritto di rettifica) del Reg. UE 2016/679
L’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la conferma che sia o meno in corso un trattamento di dati personali che lo riguardano e in tal caso, di ottenere l’accesso ai dati personali e alle seguenti informazioni:
a) le finalità del trattamento;
b) le categorie di dati personali in questione;
c) i destinatari o le categorie di destinatari a cui i dati personali sono stati o saranno comunicati, in particolare se destinatari di paesi terzi o organizzazioni internazionali;
d) il periodo di conservazione dei dati personali previsto oppure, se non è possibile, i criteri utilizzati per determinare tale periodo;
e) l’esistenza del diritto dell’interessato di chiedere al titolare del trattamento la rettifica o la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento dei dati personali che lo riguardano o di opporsi al loro trattamento;
f) il diritto di proporre reclamo a un’autorità di controllo;
h) l’esistenza di un processo decisionale automatizzato, compresa la profilazione e, almeno in tali casi, informazioni significative sulla logica utilizzata, nonché l’importanza e le conseguenze previste di tale trattamento per l’interessato.
Diritto di cui all’art. 17 del Reg. UE 2016/679 – diritto alla cancellazione («diritto all’oblio»)
L’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali che lo riguardano senza ingiustificato ritardo e il titolare del trattamento ha l’obbligo di cancellare senza ingiustificato ritardo i dati personali, se sussiste uno dei motivi seguenti:
a) i dati personali non sono più necessari rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti o altrimenti trattati;
b) l’interessato revoca il consenso su cui si basa il trattamento conformemente all’articolo 6, paragrafo 1, lettera a), o all’articolo 9, paragrafo 2, lettera a), e se non sussiste altro fondamento giuridico per il trattamento;
c) l’interessato si oppone al trattamento ai sensi dell’articolo 21, paragrafo 1, e non sussiste alcun motivo legittimo prevalente per procedere al trattamento, oppure si oppone al trattamento ai sensi dell’articolo 21, paragrafo 2;
d) i dati personali sono stati trattati illecitamente;
e) i dati personali devono essere cancellati per adempiere un obbligo legale previsto dal diritto dell’Unione o dello Stato membro cui è soggetto il titolare del trattamento;
f) i dati personali sono stati raccolti relativamente all’offerta di servizi della società dell’informazione di cui all’articolo 8, paragrafo 1 del Reg. UE 2016/679
Diritto di cui all’ art. 18 Diritto di limitazione di trattamento
L’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la limitazione del trattamento quando ricorre una delle seguenti ipotesi:
a) l’interessato contesta l’esattezza dei dati personali, per il periodo necessario al titolare del trattamento per verificare l’esattezza di tali dati personali;
b) il trattamento è illecito e l’interessato si oppone alla cancellazione dei dati personali e chiede invece che ne sia limitato l’utilizzo;
c) benché il titolare del trattamento non ne abbia più bisogno ai fini del trattamento, i dati personali sono necessari all’interessato per l’accertamento, l’esercizio o la difesa di un diritto in sede giudiziaria;
d) l’interessato si è opposto al trattamento ai sensi dell’articolo 21, paragrafo 1, Reg UE 2016/679 in attesa della verifica in merito all’eventuale prevalenza dei motivi legittimi del titolare del trattamento rispetto a quelli dell’interessato.
Diritto di cui all’art.20 Diritto alla portabilità dei dati
L’interessato ha il diritto di ricevere in un formato strutturato, di uso comune e leggibile da dispositivo automatico i dati personali che lo riguardano forniti a un titolare del trattamento e ha il diritto di trasmettere tali dati a un altro titolare del trattamento senza impedimenti da parte del titolare del trattamento
Revoca del consenso al trattamento
L’interessato ha facoltà di revocare il consenso al trattamento dei Suoi dati personali, inviando una email all’indirizzo PEC acmid@pec.it, oppure una raccomandata A/R al seguente indirizzo: Acmid-Donna Onlus – Corso del Rinascimento, 81 – 00186 Roma, corredato da fotocopia del suo documento di identità, con il seguente testo: <<revoca del consenso al trattamento di tutti i miei dati personali>>. Al termine di questa operazione i Suoi dati personali saranno rimossi dagli archivi nel più breve tempo possibile.
Se desidera avere maggiori informazioni sul trattamento dei Suoi dati personali, ovvero esercitare i diritti di cui al precedente punto 7, può una email all’indirizzo PEC acmid@pec.it, oppure una raccomandata A/R al seguente indirizzo: Acmid-Donna Onlus – Corso del Rinascimento, 81 – 00186 Roma. Prima di poterLe fornire, o modificare qualsiasi informazione, potrebbe essere necessario verificare la Sua identità e rispondere ad alcune domande. Una risposta sarà fornita al più presto.
Posted: 02/04/2021 by Acmid
Il CoVid e le Donne: più discipline STEM per colmare il Gender Gap.
Quando si parla di chi è stato colpito dalla pandemia di Covid19 in tutto il mondo, troppo spesso ci si dimentica di menzionare l’uguaglianza di genere. Infatti, sia nei paesi più sviluppati che in quelli in via di sviluppo, la crisi generata dalla pandemia ha seguito più o meno la stessa dinamica, ed ha impattato sulle donne in misura maggiore rispetto agli uomini. Le ragioni di questo fenomeno sono varie.
Prima di tutto, guardiamo ai settori dell’economia colpiti. Nelle crisi precedenti, l’ultima nel 2008-2010, ad essere danneggiati per primi sono stati i settori a prevalenza di forza-lavoro maschile, come l’industria manifatturiera o edile. Da un anno a questa parte, secondo i dati Eurostat, a soffrire di più sono invece quelli nei quali le donne sono sovra-rappresentate, come il turistico-alberghiero e quello dei servizi alla persona (hair care ed estetica).
Inoltre, con la chiusura delle scuole e degli asili, è diventato inevitabile prendersi cura dei figli a casa, compito che ancora oggi viene tradizionalmente demandato più alle donne che agli uomini. Persino lo smart working, per anni considerato la ricetta efficace per chiudere il divario di genere, si sta rivelando tale solo in teoria. Non solo è sempre più difficile per entrambi i genitori bilanciare il trinomio famiglia-casa-lavoro, ma secondo quanto rivela l’Economist, le mamme avrebbero il 50% in più di probabilità di venire interrotte dai figli mentre lavorano rispetto ai papà, con inevitabili ricadute sulla produttività del lavoro. Senza contare che lo smart working è possibile solo per certe categorie, ad esempio numerose professioni high-skilled o i dipendenti statali: per molte lavoratrici autonome, o chi svolge lavori manuali, questa non è un’opzione praticabile.
Di conseguenza, se una parte della popolazione femminile, in Europa e in Italia, ha perso l’impiego causa dell’impatto economico diretto della crisi, un’altra parte si è trovata costretta ad uscire dal mercato del lavoro per accudire figli ed anziani: in questo modo il divario di genere ha continuato ad ampliarsi.
In più, i mesi di convivenza forzata durante il lockdown hanno acuito i casi di violenza sulle donne: secondo i dati del Viminale i femminicidi sono triplicati tra marzo e giugno 2020, e la stragrande maggioranza delle donne uccise conviveva con il suo assassino.
L’ampliarsi del divario di genere dovuto alla pandemia rischia non solo di ritardare la ripresa economica per via dell’uscita delle donne dal mercato del lavoro, ma può causare anche una vera e propria crisi sociale e culturale. Prima di tutto, perché mette a rischio molti dei grandi risultati ottenuti dalle donne negli ultimi anni sul versante lavorativo, in termini di accesso a posizioni dirigenziali prestigiose, e poi perché può innescare una regressione culturale, verso una visione della società tradizionalista e paternalista.
Per scongiurare questa possibile catastrofe economico-sociale, siamo tutti d’accordo sul fatto che occorre agire subito, con interventi sostanziali e mirati. Fondamentale è destinare una quantità consistente di risorse per rendere più accessibili strutture chiave come gli asili nido, o per ampliare la durata dei congedi parentali (specie quello di paternità, che in Italia è stato esteso a soli 10 giorni dopo la nascita del figlio dalla legge di Bilancio 2021).
Se però vogliamo veramente non soltanto sopravvivere alla crisi, ma sfruttare l’occasione della trasformazione digitale dell’economia mondiale per recuperare competitività, dobbiamo anche destinare ingenti investimenti allo studio delle materie scientifiche, le famose STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), che oggi rappresentano il tallone d’Achille del sistema educativo del paese, con meno del 25% del totale dei laureati nel 2019 (ISTAT). Le donne STEM, che attualmente esprimono un misero 16,2% del totale delle laureate in Italia, dovranno essere alla testa di questa rivoluzione.
E’ un fatto che la pandemia ha accelerato un fenomeno già in atto da diversi anni, la digitalizzazione dell’economia globale. Con il Covid, anche i settori più refrattari all’innovazione tecnologica, quali la pubblica amministrazione e la scuola tradizionale, si stanno progressivamente digitalizzando. Dato che non è né possibile né auspicabile tornare allo status quo una volta finita l’emergenza, occorre che la società, prime fra tutte le donne, siano in prima linea nel trarre vantaggio dalle opportunità lavorative che la transizione digitale offre. Ma per fare questo, occorre che la società abbia gli strumenti prima di tutto conoscitivi per affrontare questa sfida, e che le donne non restino tagliate fuori da questo processo.
La scuola sarà la protagonista indiscussa di questa evoluzione, ma bisognerà innanzitutto riformare l’offerta formativa, in modo da rendere centrali le materie scientifico-matematiche fin dalle elementari. E’ risaputo che la scuola italiana è ancora focalizzata sullo studio delle discipline umanistiche, nonostante si siano fatti indubbi sforzi negli ultimi anni per contrastare almeno in parte questa tendenza. Occorrerà continuare in questa direzione, destinando un numero maggiore di ore allo studio delle STEM, e utilizzando una parte delle risorse del Recovery Fund per potenziare i servizi di tutoring e fornire corsi di aggiornamento agli insegnati.
Attualmente in Italia esistono certi stereotipi culturali, che vedono la donna più incline a studiare materie letterarie. E’ fondamentale sradicare questi luoghi comuni, per far sì che sempre più bambine e ragazze aspirino a diventare scienziati o ingegneri, ispirandosi a quelle personalità che hanno dato contributi fondamentali alla scienza e che ancora oggi sono troppo poco conosciute dal grande pubblico: Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, Fabiola Gianotti. In realtà, si possono citare numerosi altri esempi di straordinarie scienziate italiane contemporanee, come Samantha Cristoforetti e Simonetta di Pippo, che occupano posti di grande rilievo all’ESA e all’ONU, e che con il loro esempio mostrano ogni giorno che un cambio di paradigma è possibile.
Il Covid è stato una sciagura da innumerevoli punti di vista: sociale, economico, culturale. Il nostro compito è sfruttare i cambiamenti determinati dalla crisi a vantaggio di coloro che verranno e abbracciare il processo di digitalizzazione, per far sì che la crescita sia veramente inclusiva e che il gender gap venga chiuso non tra 136 anni, come prevede il World Economic Forum, ma nel giro, magari, di una generazione.
di Biancamaria Tarditi
Category: Acmid Tags: covid, donne
Seguici su Facebook
DONAZIONI E 5 X MILLE
NOTIZIE DA ACMID
Diventa volontario Acmid
Premio Averroé (Poesia e Prosa)
CALENDARIO EVENTI