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Diritti dell’interessato
12.1 Art. 15 (diritto di accesso) , 16 (diritto di rettifica) del Reg. UE 2016/679
L’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la conferma che sia o meno in corso un trattamento di dati personali che lo riguardano e in tal caso, di ottenere l’accesso ai dati personali e alle seguenti informazioni:
a) le finalità del trattamento;
b) le categorie di dati personali in questione;
c) i destinatari o le categorie di destinatari a cui i dati personali sono stati o saranno comunicati, in particolare se destinatari di paesi terzi o organizzazioni internazionali;
d) il periodo di conservazione dei dati personali previsto oppure, se non è possibile, i criteri utilizzati per determinare tale periodo;
e) l’esistenza del diritto dell’interessato di chiedere al titolare del trattamento la rettifica o la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento dei dati personali che lo riguardano o di opporsi al loro trattamento;
f) il diritto di proporre reclamo a un’autorità di controllo;
h) l’esistenza di un processo decisionale automatizzato, compresa la profilazione e, almeno in tali casi, informazioni significative sulla logica utilizzata, nonché l’importanza e le conseguenze previste di tale trattamento per l’interessato.
Diritto di cui all’art. 17 del Reg. UE 2016/679 – diritto alla cancellazione («diritto all’oblio»)
L’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali che lo riguardano senza ingiustificato ritardo e il titolare del trattamento ha l’obbligo di cancellare senza ingiustificato ritardo i dati personali, se sussiste uno dei motivi seguenti:
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d) i dati personali sono stati trattati illecitamente;
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f) i dati personali sono stati raccolti relativamente all’offerta di servizi della società dell’informazione di cui all’articolo 8, paragrafo 1 del Reg. UE 2016/679
Diritto di cui all’ art. 18 Diritto di limitazione di trattamento
L’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la limitazione del trattamento quando ricorre una delle seguenti ipotesi:
a) l’interessato contesta l’esattezza dei dati personali, per il periodo necessario al titolare del trattamento per verificare l’esattezza di tali dati personali;
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d) l’interessato si è opposto al trattamento ai sensi dell’articolo 21, paragrafo 1, Reg UE 2016/679 in attesa della verifica in merito all’eventuale prevalenza dei motivi legittimi del titolare del trattamento rispetto a quelli dell’interessato.
Diritto di cui all’art.20 Diritto alla portabilità dei dati
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L’interessato ha facoltà di revocare il consenso al trattamento dei Suoi dati personali, inviando una email all’indirizzo PEC acmid@pec.it, oppure una raccomandata A/R al seguente indirizzo: Acmid-Donna Onlus – Corso del Rinascimento, 81 – 00186 Roma, corredato da fotocopia del suo documento di identità, con il seguente testo: <<revoca del consenso al trattamento di tutti i miei dati personali>>. Al termine di questa operazione i Suoi dati personali saranno rimossi dagli archivi nel più breve tempo possibile.
Se desidera avere maggiori informazioni sul trattamento dei Suoi dati personali, ovvero esercitare i diritti di cui al precedente punto 7, può una email all’indirizzo PEC acmid@pec.it, oppure una raccomandata A/R al seguente indirizzo: Acmid-Donna Onlus – Corso del Rinascimento, 81 – 00186 Roma. Prima di poterLe fornire, o modificare qualsiasi informazione, potrebbe essere necessario verificare la Sua identità e rispondere ad alcune domande. Una risposta sarà fornita al più presto.
Posted: 11/03/2021 by Acmid
“UNITE NELLA DIVERSITÀ”
di Elena Pompei
Il divario salariale tra uomo e donna, gender pay gap, è stato da poco al centro delle discussioni al Parlamento Europeo che si sono tenute lo scorso Otto Marzo, La Giornata Internazionale delle Donne. In particolare i deputati dei vari stati, guidato dalla presidente Von der Leyen, hanno fatto il punto sulla disparità salariale nei Paesi UE. Sconfortanti i dati emersi: il divario retributivo in Europa si attesta intorno al 14% (in un ora, le donne guadagnano il 14% in meno rispetto agli uomini) ed è cambiato solo in minima parte nell’ultimo decennio. Tante le motivazioni: meno ore passate al lavoro, difficoltà di progressione, sovrarappresentazione delle donne in settori a bassa retribuzione (istruzione, assistenza) e non ultimo, il delicato equilibrio tra vita privata e professionale, di cui è ormai anacronistico non tenere conto.
Ne parliamo con l’onorevole Gianna Gancia, europarlamentare, Membri della Commissione per lo Sviluppo.
– Onorevole, abbiamo da poco ricordato la giornata internazionale delle donne, una data importante, un punto di arrivo di molte lotte e rivendicazioni, ma che rischia, a causa della disparità di genere, della violenza e della disuguaglianza, di diventare un simbolo vuoto e retorico se non lo continuiamo a riempire di diritti e obiettivi a breve termine.
<< Dal 1946, quando le donne sono entrate ufficialmente nella scena politica italiana con incarichi istituzionali, molta strada è stata fatta. Sto pensando con grande commozione alle donne che presenziarono ai lavori dell’ Assemblea Costituente, sa quante erano? Appena cinque, ma riuscirono ad introdurre il principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, sancito dall’ articolo 3. Una pietra miliare nella storia dell civiltà e della cultura italiana. Ma oltre a queste straordinarie donne pioniere, il nostro Paese, ora ferito nella sua dignità e nella sua capacità di produrre a causa di questa odiosa pandemia, rivolgo il mio pensiero e il mio impegno anche alle numerose donne che ottengo successi e traguardi nella sfide di ogni giorno>>.
– La categoria lavorativa femminile è stata la più colpita dalla crisi, tanto che si parla di shecession, ma in realtà il divario professionale e salariale è sempre esistito ; tuttavia questo sarà questo l’anno zero della rinascita e delle riforme politiche volte proprio a contrastare e ad abolire Le disparità?
<<Le direttive europee in materia di parità di genere sono chiare e devono essere largamente condivise da tutti gli stati dell’Unione. Le parole della Presidente Von Der Leyen ci guidano come un faro e si orientano su tre concetti chiave : formazione, vigilanza e trasparenza. Le donne devono sapere chiaramente se il loro datore di lavoro le sta retribuendo adeguatamente e se il loro lavoro è compatibile anche con gli impegni familiare. Non dimentichiamo mai che le donne spesso si accollano il doppio onere della professione e della cura della famiglia e non parlo solo di figli ma anche di altri familiare a carico>>
– E l’Italia segue l’Europa in questo percorso?
<< Dagli albori della Costituzione, la Repubblica Italiana è tenuta a rispettare questi diritti come sancito dall’ articolo 37 della Costituzione, che riporta tra l altro che” le condizioni di lavoro delle donne devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione”. Molto ancora deve essere fatto per l inclusione lavorativa>>.
– Parliamo di futuro. NEXT GENARATION EU, anche chiamato Recovery Found. Una risorsa per pochi o per tutti?
<< Nel Recovery Plan le misure a favore di turismo e cultura, per esempio, solo state aumentate, passando dai 3 miliardi della prima bozza, agli 8 del documento definitivo. Perché parlo di turismo e cultura? Perché rafforzando questi settori, trainanti nel nostro paese, si darà spazio a progetti e interventi atti a valorizzare in particolar modo la dimensione femminile e giovanile,attraverso attività locali e nazionali di formazione specialistica turistica archeologica e di restauro. È decisivo che l ‘Italia, come già fatto da altri paesi europei come Francia e Germania, chiarisca quale percentuale di questa somma sarà destinata alla cultura e alle imprese che vi ruotano attorno.
Un turismo sostenibile, ci fa notare l Europa, deve ripartire da trasporti economicamente accessibili, migliori collegamenti, una gestione intelligente dei flussi turistici e una sensibilizzazione alla varietà e alla diversità dei valori culturali europei>>. – – Se oggi dovesse dare dei consigli a una giovane donna o a una ragazza per prepararsi al meglio per il complicato mondo del lavoro, cosa direbbe?
<< Il futuro oggi non deve far paura, anzi venir fuori da questa crisi mondiale è una sfida avvincente ed emozionante. Le consiglierei certamente di specializzarsi e dotarsi di una buona cultura digitale per affrontare le sfide di questa” economia 4.0″ e non commettere gli stessi errori del passato, dando per scontato che alcuni ambiti del sapere siano relegati solo al mondo maschile ; poi direi che è anche necessario sentirsi cittadine europee, ampliare i propri confini ed orizzonti mentali, ricominciare a viaggiare in sicurezza, appena ce ne sarà la possibilità e infine di preservare, nell’uguaglianza e nella legalità, la sua diversità.>>
Category: Acmid Tags: elena pompei, gianna gancia, souad sbai
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