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“Le donne nell’Islam, tra repressione ed emancipazione”

Venerdì 16 Giugno, presso l’Aula della Commissione Difesa di Palazzo Carpegna si è svolta, la Conferenza intitolata “Le donne nell’Islam, tra repressione ed emancipazione”. Il tema è stato ampiamente introdotto e sviluppato dall’On. Elisabetta Gardini, Presidente della Delegazione Italiana FI del Gruppo PPE del Parlamento Europeo e dall’On. Lorenzo Cesa, Presidente della Delegazione Italiana UDC del Gruppo PPE del Parlamento Europeo. L’On. Souad Sbai, Esperta di terrorismo di matrice islamica e di politiche di integrazione, ha analizzato il fenomeno jihadista che preoccupa, in questo momento, tutti i Paesi europei. Souad Sbai ha posto l’accento altresì sul processo di radicalizzazione che avviene, soprattutto, negli istituti penitenziari dove trova terreno fertile. Maryan Ismail, membro della Consulta dell’Islam e rifugiata somala, ha spiegato che l’estremismo si è infiltrato in Somalia costringendo le donne a cambiare e a modificare il loro abbigliamento. Nel corso del dibattito è intervenuta anche Lamia Haj Bachar, ex prigioniera dell’Isis in Iraq, che ha raccontato che, all’età di 16 anni, è stata rapita, schiavizzata, segregata da alcuni combattenti jihadisti che hanno fatto irruzione nel suo villaggio. Lamia è stata venduta ben 5 volte, uno dei suoi aguzzini a Mosul l’ha costretta a fabbricare cinture esplosive e a preparare bombe. Durante la sua fuga, Lamia si è trovata, insieme ad altre due Yezidies, in un campo minato invaso dalle fiamme, il suo volto ha subito delle gravi ustioni, perdendo anche l’uso di un dito. Ora risiede a Stoccarda, in Germania, sperando di svolgere la professione di insegnante, e di poter riprendere in mano, liberamente, la sua vita.