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”#Tentazione Jihadismo Radicale”, il Centro Averroè lancia l’allarme giovani e proselitismo

Si è tenuto ieri alla Sala Fondazione Primoli a Roma l’incontro ”#Tentazione Jihadismo Radicale”, organizzato dal Centro Studi Averroè. In una sala gremita di pubblico, con la presenza di intellettuali, professionisti e giornalisti, il tema affrontato è stato quello delle infiltrazioni del proselitismo jihadista già nell’età in cui le seconde generazioni (e non solo) sono fra i banchi di scuola. Un panel d’eccezione per questo incontro, l’ennesimo organizzato dal Centro per sensibilizzare e studiare tematiche di grande respiro e portata relative all’estremismo: l’introduzione della giornalista, scrittrice e presidente di Averroè Souad Sbai, alla moderazione il giornalista, analista e scrittore Gianandrea Gaiani, come relatori il prof. Stefano Amodio, il direttore di ImolaOggi Armando Mannocchia, l’avvocato Filippo Adriano Costi, e l’ambasciatrice di Pace Laila Maher.

Tutti, ognuno con un proprio argomento e con un taglio del tutto personale hanno messo in luce aspetti di grande interesse relativamente alla questione della cosiddetta ‘’tentazione radicale’’, la capacità di insinuarsi da parte degli agenti del proselitismo made in Fratellanza Musulmana fra i giovani già all’età fra i banchi di scuola. L’idea dell’incontro infatti è partita da ìstudio di due sociologi francesi, Olivier Galland e Anne Muxel che racconta la dimensione dell’infiltrazione fra i giovani, fra le seconde generazioni, degli estremisti che via via con mezzi sempre più subdoli infettano la mente dei giovani.

I ragazzi che hanno risposto al sondaggio, e qui si è appuntata l’attenzione degli organizzatori, rivelano aspetti inquietanti specialmente in relazione alla giustificazione della violenza e ad un monoteismo che sfocia in ‘’assolutismo religioso’’: un mix micidiale che sta creando delle vere e proprie bombe ad orologeria. Dalla questione ‘politica’ con Souad Sbai che ha messo in rilievo come la scusa del disagio non sia più sostenibile per la radicalizzazione dei giovani, a questioni più legate ad intrecci geopolitici con Gianandrea Gaiani che ha puntato il dito sui finanziamenti occulti che arrivano dall’estero su imam fai da te e proselitisti, fino alla questione ‘psicologica’ con il prof. Amodio che ha messo in luce quali meccanismi si instaurino fra giovani e proselitisti: il legame con la depressione, come ci si radicalizza, dove si parte e dove si approda. Alla fine di un incontro che ha visto anche botta e risposta fra relatori, la consueta premiazione dei nuovi ambasciatori di pace, veri e propri simboli del percorso di Averroè contro l’estremismo.